Quest’anno abbiamo deciso di realizzare dei laboratori (vedi il progetto “L’algoritmo di Dorothy”) in intersezione.
Attraverso la storia di Dorothy si compiranno i primi passi nel mondo del coding.
La metodologia è quella laboratoriale del “learning by doing” (derivato dalla corrente dell’attivismo pedagogico): questa metodologia attiva parte dal presupposto che l’apprendimento avvenga attraverso l’azione poiché l’azione stessa, una volta interiorizzata, e quindi sostenuta da un adulto mediatore e della riflessione condivisa, struttura il pensiero.
Il riferimento per la scelta di realizzare esperienze in intersezione è quello della teoria di Vygotskij riferita alla “zona di sviluppo prossimale” e dello “scaffolding” di Bruner: un contesto adeguatamente organizzato, stimolante, supportato dalla mediazione di adulti favorenti ma non “invadenti” nel processo di apprendimento, organizzato per gruppi di bambini con età e livelli di competenza diversi, può stimolare processi di apprendimento più complessi e sviluppare competenze cognitive e meta cognitive più affinate rispetto a situazioni di apprendimento diversamente organizzate.
Quattro gli elementi fondanti dei nostri laboratori:
- il coding: l’uso di strumenti e metodi di programmazione visuale a blocchi per favorire lo sviluppo del pensiero computazionale
- la narrazione come filo conduttore dell’esperienza laboratoriale, supportata da video, foto e supporti musicali che aiutano i bambini ad entrare nella storia
- il ruolo dell’insegnante che si fa mediatore delle conoscenze: non ne propone di pre-costituite, ma stimola le domande, la sperimentazione in prima persona e nuove rappresentazioni degli eventi. L’insegnante stimola il bambino ad avviare processi creativi ed immaginativi nuovi attraverso la scelta di materiali, strumenti e tecniche
- il ruolo del gruppo di bambini partecipanti (tulipani e girasoli, primule) che grazie alle diverse competenze (dovute ad età, esperienze pregresse, predisposizioni personali, storia di vita,…) attivano quello che viene definito “scaffolding”, ossia sostegno nell’apprendimento reciproco (chi sa qualcosa in più aiuta chi è più piccolo e meno esperto e gli permette di raggiungere livelli di competenza superiori).
Oltre alle risorse interne alla scuola, verranno attivate, nelle varie sezioni, anche risorse esterne, quali esperti in vari settori che proporranno esperienze educativo-didattiche specifiche, quali:
- laboratorio di psicomotricità con la psicomotricista funzionale Dott.ssa Vania Galbucci (per la sezione dei tulipani e primule)
- laboratorio di lingua inglese con una insegnante madrelingua, Hayley Subberfield (per tutte le sezioni)
- acquaticità in piscina (per la sezione dei girasoli, in collaborazione con il Liceo Sportivo Almerici)
- progetto di arrampicata a cura dell’associazione Natura Sportiva di Cesena (sezione girasoli)
- visite e visioni di tre spettacoli teatrali, in collaborazione con Teatro Ragazzi di Cesena(per la sezione dei tulipani)
- progetto Vigile Amico, in collaborazione con la Polizia Municipale di Cesena (per la sezione dei tulipani)
- laboratorio di musica e parole a cura di Nicoletta Bettini (per la sezione delle primule)
- uscite didattiche sul territorio
- progetto di continuità verticale: la sezione primule con la sezione delle margherite, e la sezione dei girasoli con le scuole primarie di destinazione.